mercoledì 11 luglio 2012

«È necessario dare una risposta concreta alla sollecitazione che giunge dal Quirinale sulla riforma elettorale. Ed è necessario farlo con una convergenza, la più ampia possibile, perché le leggi elettorali sono materia sostanzialmente costituzionale. Bene hanno fatto i Presidenti delle Camere ad avviare le procedure d’esame. Occorre tuttavia al di là delle procedure formali chiarire alla pubblica opinione come si intenderà dare esito alle esigenze fondamentali che sono: 1) la selezione dal basso della rappresentanza, 2) la garanzia della governabilità; 3) la garanzia della alternanza”. Lo dichiara l’on. Pino Pisicchio, capogruppo di ApI alla Camera.
«La cosiddetta bozza Violante su cui avevamo lavorato  - continua il Vicepresidente di Alleanza per l’Italia - è da considerare sotto questo profilo una buona base di discussione. Spero che al di là delle convulsioni causate da un’attenzione mediatica nervosa e non sempre attenta al contenuto, si riesca entro un tempo ragionevole, a chiudere con il cosiddetto “porcellum”.
«Noi abbiamo sempre sostenuto il valore democratico della preferenza multipla, anche quando non andava di moda farlo perché sembrava molto “a la page” sostenere il sistema uninominale. Sappiamo, tuttavia, che per molti dei sostenitori “late comer” della preferenza si tratta solo di un esercizio teorico senza convincimento. Sia detto con chiarezza: non mi sembra proprio che in questo Parlamento “porcellato” il cuore batta per la preferenza. Piuttosto - conclude Pisicchio - sarebbe utile che il Senato almeno si accordasse sul minimo sindacale delle riforme costituzionali, riducendo il numero dei parlamentari».

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