sabato 7 aprile 2012


Notizie nazionali

Lega, Rebuffoni: «Il declino del sogno padano»

«Le dimissioni di Bossi sono un atto dovuto e trascinano la Lega verso un'inesorabile declino». Lo dichiara in una nota Margherita Rebuffoni, coordinatrice Regionale Api Lombardia. «Il sogno padano si è infranto - continua Rebuffoni - e questo sta a dimostrare come e quanto ci sia bisogno di un rinnovamento della e nella politica, non solo con leggi più severe per i finanziamenti ai partiti ma anche con progetti concreti volti al bene comune e costruiti intorno a persone vere. Come Api stiamo lavorando proprio in questa direzione e sentiamo che il vento di cambiamento è alle porte. Siamo pronti a raccogliere questa sfida», conclude Rebuffoni.
 

Amministrative, Bruno: «Non basta vincere, serve consenso molto elevato per governare»

«Il consenso per governare - ha osservato il responsabile Enti Locali e senatore di ApI, Franco Bruno - deve essere superiore a quello che serve per vincere le elezioni. Il rapporto deve essere di 60 a 40. Lo spirito civico che invochiamo per le alleanze locali, è un concetto addirittura troppo ancorato al passato. Qui, oggi, nelle condizioni di grande emergenza nelle quali si trova il Paese occorre parlare di “spirito nuovo” e ApI vuole essere l'enzima che favorisce il cambiamento».

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Partiti, Rutelli: «Accelerare Ddl ApI per bilanci rigorosi e trasparenti»

«La lezione che abbiamo subito non può restare senza risposte»
«Alla ripresa dei lavori parlamentari, subito dopo la pausa pasquale, chiederò che sia dichiarato urgente l'esame del nostro ddl sulla trasparenza dei bilanci dei partiti che abbiamo depositato al Senato» Lo ha affermato Francesco Rutelli, alla luce della tempesta giudiziaria che ha colpito la Lega Nord e come conseguenza dell'indagine della magistratura sulla gestione amministrativa della Margherita.
Il caso-Lusi e ora le accuse rivolte da varie procure al tesoriere leghista Francesco Belsito, «sono una dura lezione che deve ammonirci e non può restare senza risposte. ApI sul tema ha presentato un testo di legge drastico e rigoroso che può mettere fine a tutto quello a cui stiamo assistendo - ha proseguito Rutelli, accogliendo di fatto l'appello ai partiti fatto dal presidente Napolitano - la nostra proposta garantisce trasparenza e certezza nella gestione contabile e amministrativa dei partiti».
 

Fisco, Baio: «Bene Governo su gioco d’azzardo»

«Finalmente all'art. 10 del dl fisco una regolamentazione più seria e precisa relativa al gioco d'azzardo». Lo dichiara la senatrice del Terzo Polo Emanuela Baio che ha presentato insieme ai colleghi Digilio, De Luca e Gustavino anche un ODG per impegnare il Governo ad inserire in modo chiaro e visibile sui tagliandi di gioco o videate di gioco, l'avvertenza che il gioco può creare dipendenza, nonché indicazioni che specifichino per ogni tipo di gioco quali siano le probabilità di vincita.
«Le misure contenute nell'articolo 10 - continua Baio - raccolgono proposte da tempo formulate. Viene previsto, infatti, un fondo ad hoc dei Monopoli di Stato per le operazioni di gioco ai fini di controllo, al quale agenti preposti possono attingere per operazioni di gioco sotto copertura atte a scovare eventuali violazioni in materia. Previsto anche l'ampliamento del novero dei reati che precludono l'accesso alle gare per il rilascio, il rinnovo e ora anche per  il mantenimento delle concessioni  e l'estensione della documentazione antimafia anche nei confronti del coniuge non separato dei rappresentanti legali delle società concessionarie. Inoltre viene abrogata la norma che prevede che l'amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato possa disporre l'attivazione di nuovi giochi di sorte legati al consumo».

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Ambiente, Bruno: «Garantire reale competizione per produttori fotovoltaico»

Consentire ai produttori italiani del settore fotovoltaico una reale competizione sul mercato. Lo afferma Franco Bruno, senatore del Terzo polo che ha presentato, insieme al collega Molinari, capogruppo per il Terso Polo in commissione Ambiente, un'interrogazione ai ministri Passera (Sviluppo economico) e Clini (Ambiente).
«Il meccanismo degli incentivi alla produzione di energia elettrica da impianti solari fotovoltaici - secondo l'esponente di ApI - dovrebbe consentire ai produttori italiani di ottenere una premialità ed essere più competitivi sul mercato, ma l'extra europeo la fa da padrone».
 
«Una premialità - continua Bruno - che si traduce con un aumento del 10% degli incentivi per gli impianti fotovoltaici la cui realizzazione sia riconducibile per almeno il 60 % a una produzione realizzata all'interno dell'Ue. I criteri, però, per avere riconosciuta questa maggiorazione danno l'ok anche ai moduli in silicio cristallino non europei, creando di fatto una serie di distorsioni nel mercato dell'industria fotovoltaica e finendo per favorire i produttori dei Paesi extra europei».
 
«Infatti - prosegue Bruno - è noto come i criteri stabiliti dal Gestore dei servizi energetici impongono maggiori e più stringenti restrizioni ai produttori operanti nel territorio dell'Ue che, oltre alle norme sul lavoro e sulla sicurezza del lavoratori,  devono ottenere una serie di certificazioni non richieste ai Paesi extra-europei».
 
«Una situazione, quindi - aggiunge il senatore Bruno - in netta contraddizione con la finalità di incentivare i prodotti realizzati all'interno dell'Unione europea connotati da elevati standard qualitativi, di affidabilità e di sicurezza. Non è giustificabile che un prodotto extra europeo possa indirettamente beneficiare di un provvedimento mirato a incentivare la filiera europea. Se non si interviene nell'immediato si rischierà inevitabilmente il declino di una parte dell'industria italiana ed europea di settore, con la conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro a favore delle industrie extra-europee e in particolare modo della Cina, che detiene già circa i due terzi del fatturato mondiale relativo all'industria fotovoltaica».
 
«Nell'auspicare che il Governo provveda al più presto ad una profonda revisione del sistema delle incentivazioni riguardanti l'energia rinnovabile, anche in considerazione delle mutate condizioni energetiche, tecnologiche ed economiche attuali - è scritto nell'interrogazione ai due ministri del governo Monti - si chiede che anche l'argomento specifico venga trattato e valutato compiutamente».

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