venerdì 13 gennaio 2012

Caro Antonio,

provo a rispondere con un’ unica mail alle analisi che hai fatto in questi giorni

Tu presupponi un individuo perfettamente razionale, senza vincoli parentali, professionali, economici, amicali, di categoria, geografici, etc

Purtroppo la situazione e’ piu’ complessa

In questo periodo ho seguito alcuni corsi interessanti sul tema; il marketing comportamentale sostiene che le scelte degli individui siano strettamente razionali sono nel 5% dei casi, per il resto sono scelte motivate o legate ad automatismi prerazionali

Ma soprattutto: IL CICLO DI CAMBIAMENTO non un salto da una situazione A ad una B, ma governato da processi piu’ o meno lenti (alla fine del testo alleghero’ un grafico)

Facciamo un esempio che non riguarda la politica, altrimenti ci avvitiamo sempre negli stessi discorsi

a)      Faccio un lavoro che non mi piace, decido di restare in azienda
b)      Si aggiunge come problema un ambiente in progressivo deterioramento, decido di rimanere
c)       Vengo ufficilamente o implicitamente demansionato, decido di rimanere
d)      I miei premi annuali e possibilita’ di crescita si annullano, decido di rimanere
e)      Etc….
Pero’ ho un lavoro abbastanza sicuro, vicino a casa, i miei figli hanno l’ asilo comodo, la citta’ e’ vivibile, etc

Il saldo tra elementi positivi e negativi e’ in attivo, la mia ZONA DI COMFORT e’ messa in discussione, ma non abbattuta

SOLO QUANDO IL DOLORE (per le cose negative) SUPERA’ IL PIACERE (per le cose positive), la mia zona di confort entrera’ in crisi e saro’ disposto ad ipotesi di cambiamento

La psicologia dimostra che anche quando il cambiamento non e’ scelto, ma imposto dall’ esterno, si tende a rimanere nell situazione di partenza finche’ lo si ritiene possibile

Questo per dire che un fisico con grandissime potenzialita’ intellettuali avra’ una zona di comfort molto bassa, e sara’ spesso disposto a metterla in discussione per realizzare il cambiamento, magari all’ estero; ma una persona meno attrezzata intellettualmente e professionalmente, una volta trovata la situazione di equilibrio, fara’ di tutto per mantenerla, anche se in modo problematico e costoso

Le aziende, il mercato, la politica, sanno bene che OGNUNO PERCEPISCE DEI COSTI AL CAMBIAMENTO, e quindi non sempre e’ disponibile ad accettare la sfida
Solo la mentalita’ di poche persone e’ pronta a mettere in discussione tutto, mentre la maggioranza delle persone, soprattutto le piu’ deboli, tendono a perpetuare situazioni di equilibrio

(Altro piccolo esempio…. Una mia amica ha scritto alla RAI, annunciando che da quest’ anno non paghera’ piu’ il canone, e perfettamente conscia dei problemi che verranno generati da questa piccola disubbidienza civile…. Che per molti e’ furbizia, lo fanno vergognandosi, per lei e’ protesta con autodenuncia
Quanti sono disposti ad accettare i costi di questa sfida? Pochi, e la RAI prosegue indisturbata con le solite lottizzazioni)

Tutto questo per dire che IL PAESE PROBABILMENTE NON HA ANCORA RAGGIUNTO UNA SITUAZIONE COSI’ COSTOSA (economicamente e socialmente) DA METTERE IN DISCUSSIONE COMPORTAMENTI LEGALI ALLA CONSUETUDINE

Saluti e a presto

Marco


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