sabato 17 settembre 2011

 

venerdì 16 settembre 2011

I leader del Terzo polo, Gianfranco Fini, Pier Ferdinando Casini e Francesco Rutelli, si sono incontrati oggi nelle stanze del presidente della Camera Fini a Montecitorio. I Leader di Fli, Udc e Api si vedono periodicamente per fare il punto sui temi all'ordine del giorno e sull'iniziativa politica congiunta dei loro partiti.
Nel corso del colloquio odierno, che e' durato circa un'ora e mezza, i tre hanno parlato, tra l'altro, della organizzazione nei prossimi mesi di iniziative nazionali del Terzo polo, sul modello di quella organizzata a luglio a Roma. In particolare si starebbe pensando a due eventi, l'uno da tenersi in una città del Nord, l'altro al Sud. Infine, secondo quanto si apprende, Fini, Casini e Rutelli stanno ragionando sulla organizzazione di un seminario sulla crescita, tema all'ordine del giorno del dibattito politico.

giovedì 15 settembre 2011


SONDAGGIO IPR MARKETING

Berlusconi, crolla la fiducia
Centrosinistra, 6,5 punti di vantaggio

Il premier perde altri 5 punti e scende al 24% di persone molto o abbastanza fiduciose. Il governo a quota 19. Nelle intenzioni di voto, l'opposizione è al 44% contro ilo 37,5% dell'attuale maggioranza. Maggioranza relativa di favorevoli a un governo isituzionale

di MASSIMO RAZZI ROMA - Berlusconi e il suo governo raggiungono (in discesa) livelli di fiducia "imbarazzanti" nel sondaggio mensile di Ipr Marketing per Repubblica.it mentre le intenzioni di voto sono decisamente a favore del centrosinistra e gli italiani dimostrano di apprezzare l'idea di un governo istituzionale per uscire dalla crisi e condurre il Paese a nuove elezioni.

TABELLA FIDUCIA 1
TABELLA INTENZIONI DI VOTO 2

TABELLA 3
GOVERNO ISTITUZIONALE 4

Il premier, dunque, perde 5 punti e crolla a quota 24 interpellati su 100 che dicono di avere molta o abbastanza fiducia in lui, mentre 64 affermano di averne "poca o nessuna" e 12 non si esprimono. Il suo esecutivo raccoglie un misero 19 di "fiduciosi" (contro 66 negativi e 16 indecisi). Siamo ai livelli in cui gli anglosassoni (che i sondaggi li hanno inventati) dicono
che non c'è "sopravvivenza" politica del soggetto "sondato". La caduta libera di Berlusconi, iniziata nel luglio del 2009 quando per la prima volta è sceso sotto quota 50% è davvero impressionante. In due anni ha perso 26 punti e ne ha lasciati quasi 40 (38 per la precisione) sul suo massimo di 62 raggiunto nell'ottobre del 2008. La caduta ha più o meno lo stesso andamento: 36 punti in meno rispetto al top di 55 raggiunto nel giugno del 2008.

Il calo della fiducia si traduce anche in un dato interessante sulle intenzioni di voto. Il centrosinistra raggiunge quota 44% con un vantaggio di 6 punti e mezzo sul centrodestra (37,5%) con il terzo polo fermo al 13%. A giugno, Ipr Marketing stimava il divario in 3 punti e mezzo (42,5% a 39%). Un'estate disastrosa, dunque, per il Cavaliere.

Per la prima volta, infine, questo mese, Ipr ha posto al suo campione (lo scorso 13 settembre) una domanda sull'ipotesi di un governo istituzionale formato dai rappresentanti di maggioranza e opposizione: il 44% degli elettori (63% di quelli di centrosinistra e 19% di quelli del centrodestra) ha detto di essere favorevole, il 29% (12% del centrosinistra, 57% del centrodestra) è contrario e il 27% (centrosinistra e centrodestra si equivalgono intorno al 25%) non ha un'opinione. Il 90% degli elettori del Terzo Polo è decisamente contrario a questa ipotesi.

Quanto ai ministri, aumenta solo Maroni che guida una classifica in cui i più esposti (Tremonti, Bossi, Brunetta) fanno segnare cali di 3-5 punti.

La fiducia. A quota 24 interpellati su 100 che esprimono "molta" o "abbastanza" fiducia nel premier, siamo praticamente al di sotto dello zoccolo duro dei suoi stessi elettori che, secondo il sondaggio (fra Pdl, Lega e altri di centrodestra) dovrebbero essere il 37,5% del totale. Come dire, con un ragionamento arbitrario ma tecnicamente plausibile, che neppure tutti gli elettori del Pdl (26,5%) hanno fiducia nel loro leader e che ipoteticamente, neppure un elettore della Lega Nord ha fiducia in Berlusconi. Insomma, un disastro che peggiora ancora se si guardano i dati sull'esecutivo. Un governo democraticamente eletto in un Paese civile dovrebbe avere di default un tasso di fiducia superiore. Per fare un paragone numerico, alle ultime elezioni politiche (2008) il 19 per cento dei voti validi corrispondeva a circa 7 milioni di suffragi (grosso modo la somma di Lega Nord, Idv, Udc e La Destra) su un totale di 35 milioni di persone che si erano espresse.

Intenzioni di voto. In tre mesi (e nonostante l'effetto negativo sul Pd del caso Penati) il centrosinistra ha scavato un solco di 6,5 punti sull'attuale maggioranza. Il Pd, infatti scende dal 27,5% del 12 giugno al 27% del 13 settembre, ma l'Idv guadagna un punto e mezzo (è al 6%) e il Sel cresce dal 6,5% al 7,5%. Calo dei Verdi (dall1,5% al'1%) fermi radicali e socialisti.

Nel centrodestra continua la discesa del Pdl (dal 27,5 al 26,5) e della Lega che lascia sul terreno un altro mezzo punto collocandosi al 9%, A primavera era sopra il 12%. Gli altri di centrodestra sono fermi al 2%. Il Terzo Polo è sempre al 13% con l'Udc al 7%, l'Fli al 3,5%, Alleanza per l'Italia al 2% e Mpa allo 0,5%, tutti esattamente sulle stesse posizioni di giugno.

I ministri. Il solo Roberto Maroni (l'uomo che, oggi, rappresenta la fronda interna alla leadeship di Bossi nella Lega Nord) guadagna un paio di punti e torna al 60% di "fiduciosi". Al secondo posto, Sacconi, scende del 4% a quota 53%. Tutti gli altri, ormai, e non era mai successo, sono sotto quota 50% con Giovanni Rotondi terzo a quota 49. Tremonti perde 5 punti, Bossi 4 e Brunetta 3. Tutti gli altri sono fermi: solo 4 (Rotondi, Carfagna, Tremonti e Bossi) sono sopra quota 40. Gli altri 17 sono dispersi su dati decisamente molto bassi.
 
(15 settembre 2011)

lunedì 12 settembre 2011

LETTERA APERTA A TUTTI I LEEDER DEL POLO DELLA NAZIONE

La notizia della formalizzazione del nuovo polo ci ha colto in un momento di demoralizzazione per l'esito del vuoto di sfiducia sul governo.
E' stato come una scossa elettrica che ci ha ridato quella convinzione e fiducia che ci permise di aderire ad Alleanza per l'Italia. Finalmente avete effettuato l'unica vera azione politica che creerà le condizioni per la realizzazione di un programma politico :credibile,attuabile condiviso.

Se sarete saldi nel mantenere i principi enunciati;se non cederete agli egoismi personali ed alle lusinghe; se vi batterete uniti per il bene ,Supremo, del nostro Paese,diventeremo, ben presto , il punto di riferimento della maggioranza di questa nostra meravigliosa Italia.

Non fatevi intimorire dagli attacchi di chi oggi vi oltraggia o da chi ambiguamente vi lusinga.
Avete intrapreso la strada giusta e ci farà uscire da questo pantano politico ,gestito dai peggiori personalismi,dai piùsfrenati egoismi ed ambiguità.
Non demoralizzatevi se qualcuno si perde per strada;non curatevi degli incerti;non abbiate fretta : la strada intrepresa è quella giusta. E' quello che aspettavano . Siamo con voi FATECI SOGNARE.

Francesco Giannattasio cordinatore prv. Alessandria

UN GOVERNO NON CREDIBILE

«Sarei prudente a fare nuove operazioni con questo quadro politico». Lo ha spiegato Francesco Rutelli parlando con i giornalisti a margine della festa dell'Udc a Chianciano a proposito di modifiche alla manovra e in particolare di un intervento sulle pensioni. «Non c'è la credibilità del governo che sta provocando una manovra dietro l'altra che brucia i propri effetti», ha sottolineato il leader di Api.Secondo Rutelli, Berlusconi «non è consapevole della gravità della situazione internazionale che vede l'Italia isolata perchè la critica della Germania si fa sempre più dura e avrà ripercussioni a causa dei cattivi rapporti tra Berlusconi e la Merkel sull'economia nazionale». Rutelli spiega che di tutto questo «c'è consapevolezza nel Pdl, vedremo se ci sarà anche il coraggio di prendere decisioni indispensabili per il Paese». «Se la crisi continua, come temo - prosegue - e dovesse fare dell'Italia il suo bersaglio rosso l'unica soluzione è un governo di larga coalizione che affronti la crisi per far uscire l'Italia in piedi».«Se ci sarà un passo indietro da parte del premier deve essere molto chiaro che da noi non ci sarà nessun proposito di vendetta». Per il leader di Api «un governo di responsabilità è l'unica soluzione alla crisi e all'isolamento del nostro paese in Europa».

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