mercoledì 18 maggio 2011
NIENTE APPARENTAMENTI PER IL TERZO POLO
l Terzo polo conferma che non farà alcun apparentamento con i candidati
che sono arrivati al ballottaggio alle elezioni comunali di Napoli e di
Milano. Lo annunciano in conferenza stampa i due candidati sindaco del
terzo polo di Milano e Napoli, Manfredi Palmeri e Raimondo Pasquino.
Incontrando i giornalisti assieme ai leader del Terzo polo, Gianfranco
Fini, Pier Ferdinando Casini e Francesco Rutelli, sia Palmeri che
Pasquino hanno spiegato che «non faremo alcun apparentamento né vogliamo
ruoli di sottogoverno. Il nostro programma resta la nostra stella
polare». Per Manfredi Palmeri, il candidato sindaco presentato dai
centristi a Milano, il Terzo polo è disponibile ad un solo
apparentamento, quello «con la città». «Noi non chiediamo nulla per noi -
ha aggiunto - chiediamo tutto per Milano. Non facciamo apparentamenti
con la Moratti o
con Pisapia, facciamo un apparentamento con la città. L'area che stiamo
costruendo può essere l'area che governerà Milano con i propri
contenuti». Per Rutelli «chi ha voluto politicizzare le elezioni ha
sbagliato, il ballottaggio sarà un'altra tappa della fuoriuscita da
questo bipolarismo guerriero. A margine della conferenza stampa, poi, a
chi gli chiedeva maggiori informazioni Rutelli ha riposto: «I nostri
candidati sono stati chiari, sulla legalità, sui temi che interessano ai
cittadini. Ora sceglieranno gli elettori».
ELEZIONI " SODDISFAZIONE DI ALLEANZA PER L'ITALIA"
Soddisfazione alla sede nazionale di Alleanza per l’Italia per i dati
elettorali che confermano, con grande evidenza, la rottura del
bipolarismo e l'apertura di un nuovo, promettente spazio politico.
Facendo un raffronto, il Terzo Polo ha raccolto, infatti, più voti di
quelli presi nelle precedenti elezioni dai singoli partiti. ApI ha
ottenuto dappertutto risultati nettamente superiori alle stime dei
sondaggi pre-elettorali. Alleanza per l’Italia elegge i suoi primi
sindaci in diversi comuni, sia piccole realtà, sia in quelli superiori
ai 15mila abitanti. In particolare, è di ApI il sindaco più giovane
d’Italia, Salvatore Paradiso eletto a Bonea, in provincia di Benevento,
con il quale Francesco Rutelli si è congratulato telefonicamente. Tra i
risultati significativi spiccano le percentuali lusinghiere di Savona,
Rovigo, Campobasso, Benevento, Cosenza, Olbia e tantissimi altri comuni
su tutto il territorio nazionale, dove Alleanza per l’Italia elegge un
numero consistente di amministratori locali.
domenica 15 maggio 2011
REFERENDUM VOTIAMO TUTTI
Referendum 12 e 13 Giugno 2011
Una scheda completa sui quattro quesiti referendari del 12 e 13 Giugno 2011, che riguardano: il legittimo impedimento, la privatizzazione di fatto dell’acqua previsto dal decreto «Ronchi» (due quesiti) e il ritorno all’energia nucleare.Cosa sono i referendum
Il referendum è uno strumento di esercizio della sovranità popolare, sancita all’articolo 1 della Costituzione della Repubblica Italiana, e l’esito referendario è una fonte del diritto primaria che vincola i legislatori al rispetto della volontà del popolo. Sono quattro le tipologie di referendum contemplate dalla Costituzione italiana:- il referendum abrogativo di leggi e atti aventi forza di legge,
- quello sulle leggi costituzionali e di revisione costituzionale,
- quello riguardante la fusione di regioni esistenti o la creazione di nuove regioni,
- quello riguardante il passaggio da una Regione ad un’altra di Province o Comuni.
Quando sono?
Secondo legge potevano essere svolti tra il 15 aprile e il 15 giugno, ma i referendum abrogativi sono stati infine fissati per il 12 e 13 giugno, quindi senza unire il voto con le elezioni amministrative del 15–16 maggio.Tale scelta è stata criticata quale enorme spreco di denaro pubblico e come tentativo di non far raggiungere il quorum ai referendum. Un tentativo di boicottaggio. Infatti se non andranno a votare il 50% + 1 degli aventi diritto i referendum non saranno validi.
Il Ministro degli Interni Roberto Maroni (della Lega di «Roma ladrona») ha scelto per la divisione delle due consultazioni. Di fatto questa decisione costerà alle casse dello stato, come evidenziano alcune stime riportate dalla stampa, uno spreco di 400 milioni di euro in più rispetto ad un ipotetico accorpamento delle elezioni amministrative col referendum.
Referendum, in campo la società civile: Quattro sì per cambiare l’Italia
È importante – il 12–13 giugno – raggiungere il quorum di 25 milioni di votanti ai Referendum e scegliere il SI a tutti i quesiti. È un voto che può porre alcuni limiti a un modello di sviluppo insostenibile, che ignora i costi ambientali, sociali e i beni comuni, e a un potere politico che calpesta giustizia e democrazia.Un successo dei SI al Referendum costringerebbe la politica – sia del governo che dell’opposizione – a fare i conti con la volontà dei cittadini. L’impegno delle mobilitazioni sociali non si limiterebbe a manifestazioni finora inascoltate, ma cancellerebbe alcune delle peggiori leggi introdotte dal governo.
[Leggi anche: la lettera-appello di Adriano Celentano contro il nucleare, contro la privatizzazione dell’acqua, contro il legittimo impedimento.]
Quesito n. 1: referendum legittimo impedimento
«Volete voi che siano abrogati l’articolo 1, commi 1, 2, 3, 5, 6 nonchè l’articolo 1 della legge 7 aprile 2010 numero 51 recante «disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza?».Nota: Questo quesito, per abrogare la legge sul legittimo impedimento, è quello dalle possibili ripercussioni politiche più forti. A proporre il referendum è stata l’Italia dei Valori. Dopo la dichiarazione di parziale incostituzionale della legge sul legittimo impedimento, la Corte di Cassazione ha autorizzato, con ordinanza, lo svolgimento del referendum.
Quesito n. 2: referendum energia nucleare
«Volete voi che sia abrogato il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successive, recante Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, limitatamente alle seguenti parti: art. 7, comma 1, lettera d: realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare?».Nota: Lungo e articolato il quesito referendario per abrogare la norma per la «realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare». Si tratta di una parte del decreto legge recante «Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria» firmato il 25 giugno 2008 e convertito in legge «con modificazioni» il 6 agosto dello stesso anno. Anche questo quesito è stato presentato dall’Idv.
Quesito n. 3: referendum acqua pubblica — primo quesito ammesso
«Volete voi che sia abrogato l’art. 23 bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto legge 25 giugno 2008 n.112 «Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria» convertito, con modificazioni, in legge 6 agosto 2008, n.133, come modificato dall’art.30, comma 26 della legge 23 luglio 2009, n.99 recante «Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia» e dall’art.15 del decreto legge 25 settembre 2009, n.135, recante «Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della corte di giustizia della Comunità europea» convertito, con modificazioni, in legge 20 novembre 2009, n.166, nel testo risultante a seguito della sentenza n.325 del 2010 della Corte costituzionale?».Nota: Il primo quesito sulla privatizzazione dell’acqua pubblica riguarda le modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica.
Quesito n. 4: referendum acqua pubblica — secondo quesito ammesso
«Volete voi che sia abrogato il comma 1, dell’art. 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 «Norme in materia ambientale», limitatamente alla seguente parte: «dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito»?».Nota: Il secondo quesito sulla privatizzazione dell’acqua pubblica riguarda la determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. In questo caso agli elettori viene proposta una abrogazione parziale della norma.
Le posizioni
Difficile parlare delle posizioni raccolte da Forum Civico, senza cadere nell’espressione di pareri. Ci proviamo qui. Invitiamo i lettori ad esprimere la loro posizione/parere nella sezioni contributi dei lettori a fondo pagina.Per i «NO» si schiera chi accetta, soprattutto per coerenza ad una «logica» di mercato, sia la speculazione sull’acqua (pur sapendo che sia un bene pubblico essenziale per la vita); sia la speculazione sul nucleare (pur sapendo che questo sia giocare d’azzardo con il disastro nucleare a spese del pianeta e delle tasche dei contribuenti); sia la «libertà» di farla sempre franca, in quanto potenti, nei palazzi di giustizia.
Per i 4 «SI» voteranno quei cittadini intervistati che credono in un’Italia pulita, solidale, giusta e libera dai tentacoli anche politici della malavita. Che credono che la giustizia, per essere tale, deve essere assolutamente uguale per tutti, anche per i ricchi e i potenti, e soprattutto per i propri amministratori (presidenti del consiglio inclusi). Cittadini che, previdenti se non per sé, per i propri figli, vogliono vivere in un’Italia al sicuro dai disastri nucleari (la «peste radioattiva»), al riparo delle speculazioni dei pochi sulla vita dei molti. E che reclamano l’acqua come un bene inestimabile, proprietà irrinunciabile di ogni italiano.
Il referendum sul nucleare
Nonostante l’approvazione della moratoria di un anno sul nucleare in Italia, il referendum non si ferma. Anche per questo si voterà a giugno.Ed è assai probabile che con il referendum del prossimo giugno gli italiani diranno ‘no’ al nucleare. Secondo alcuni sondaggi, infatti, il 90 per cento circa degli italiani preferisce le fonti rinnovabili al nucleare. Non solo. A quanto pare, dopo il disastro in Giappone il 17 per cento della popolazione ha cambiato idea sulla sicurezza delle centrali nucleari, ora è pari al 69 per cento il numero di persone contrarie a questa misura.
[Si noti che il governo giapponese ha mantenuti segreti i dati su livelli di radiazioni molto maggiori a quelli rivelati sinora. Si veda: Giappone: disastro nucleare di Fukushima peggio di Chernobyl]
Votare per i referendum dall’estero, oppure non nel comune di residenza
Per informazioni se e come sia possibile votare per gli italiani residenti all’estero, si veda anche (nella sezioni commenti): Come votare ai referendum dall’estero (n. 6); si notino anche le precisazioni al commento n. 19 e al n. 34.Per informazioni se sia possibile votare in un comune che non sia quello di residenza, si veda anche (nella sezione commenti): Per le elezioni o referendum, posso votare in una città diversa dalla mia città di residenza? (n. 32)
Per informazioni se sia possibile votare per chi, come la signora Maddalena (commento n. 42), ha fatto la richiesta per la cittadinanza italiana, ma è ancora in attesa di responso finale, si veda: Votare senza cittadinanza italiana si può? (n. 43).
In caso di malattia che comporti l’intrasportabilità del malato al seggio si veda il commento n. 78
Per i Sì, o per i No, ma votiamo tutti
Non votare, adesso che tanto è stato fatto per garantire una scelta democratica del popolo, vorrebbe dire perdere un’occasione importantissima per affermare con chiarezza che i cittadini devono essere ascoltati. Votiamo tutti. Per i Sì o per i No, ciascuno voti a seconda della propria coscienza. Ma votiamo tutti. Non lasciamo la democrazia nelle mani dei pochi.
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