Nasce un gruppo autonomo
interpartitico?
SMUOVERE LA POLITICA
Stanno assumendo caratteristiche nuove gli incontri nella
tavernetta di Giannattasio. Da incontri amicali e conviviali stanno diventando
momenti di elaborazione politica, cui confluiscono persone di vari schieramenti.
Oggetto del discutere, è la situazione politica, nazionale e locale.
Soprattutto questo secondo aspetto assume una rilevanza tutta particolare. Il
gruppo che si va costituendo intende porsi al di là degli schieramenti
tradizionali per portare a Novi prospettive meno legate ai partiti
tradizionali. Non si tratta, come qualcuno ha voluto intendere, di ritornare ai
partiti del Novecento o addirittura di ritornare alla vecchia Democrazia
Cristiana o di riesumare il Partito Socialista. Che abbiano fatto il loro
tempo, sono tutti d’accordo. Quello che interessa, ora, è l’elaborazione di un
progetto di città che sia veramente condiviso dalla popolazione, superando
schematismi e posizioni obsolete. E’ vero che molte volte gli uomini, nella politica,
non cambiano: è così a destra, a sinistra, al centro, ma è altrettanto vero che
c’è chi vuole mantenere immutato l’assetto del potere (di quello nazionale come
di quello locale, pur su posizioni diverse) e chi vuole introdurre elementi di modifica,
innovativi e condivisi. Il gruppo di cui stiamo parlando ha la volontà di
diventare operativo in campo cittadino e di porsi come momento di aggregazione
di chi fa e ha fatto politica attiva e di chi fa ora le prime esperienze, senza
tener conto delle diverse provenienze. C’è chi ancora aderisce al PD (ed è, con
altri, il caso del Consigliere comunale Biagio Zigrino, colui che ha ricevuto
in assoluto il maggior numero di preferenze nelle ultime elezioni comunali),
c’è ovviamente il padrone di casa Francesco Giannattasio, segretario
provinciale dell’API (l’Alleanza per l’Italia che fa capo a Rutelli e Tabacci),
c’è la Segretaria dell’UDC novese Gabriella De Petro con alcuni iscritti al suo
partito, ci sono Vito Ziccardi, Franco Pietro, Osvaldo Repetti (tutti
provenienti dalle fila dell’ex Margherita). c’è un gruppo di ex socialisti fra
cui Giampiero Daffonchio e Antonino
Andronico, estremamente lucido nei suoi interventi, ci sono rappresentanti
della cosiddetta società civile. Altri hanno aderito pur non essendo presenti
per vari motivi.
C’è stato un dibattito serrato e al di fuori degli usuali
schemi politici, mirato soprattutto all’analisi della situazione e alle
prospettive per uscirne in positivo. Sottolinea Giannattasio che in tutti c’è
la convinzione che a Novi ci sia una carenza di vita democratica, con scelte
che per lo più vengono calate dall’alto, senza un vero confronto con la città.
Questo sia nell’Amministrazione comunale, sia nel PD ( ne è la riprova il
recente rendez vous degli Stati Maggiori
del partito, rigorosamente riservato). Così come c’è la consapevolezza che la minoranza consiliare e i partiti che la sostengono non riescano a
svolgere alcun ruolo propositivo e di stimolo. Insomma, dicono i convitati,
occorre uno sforzo da parte di tutti per ridare dignità anche alla politica
novese, superando anche prevedibili difficoltà derivate dalla storia di
ciascuno. Il primo atto – ci dicono - sarà la sottoscrizione di un documento
comune fra tutti i partecipanti e aperto ai suggerimenti della cittadinanza, cui sarà presentato in un
prossimo incontro pubblico. (red)
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