mercoledì 26 ottobre 2011

SMUOVERE LA POLITICA NOVESE


Nasce un gruppo autonomo interpartitico?
SMUOVERE LA POLITICA

Stanno assumendo caratteristiche nuove gli incontri nella tavernetta di Giannattasio. Da incontri amicali e conviviali stanno diventando momenti di elaborazione politica, cui confluiscono persone di vari schieramenti.
Oggetto del discutere,  è la situazione politica, nazionale e locale. Soprattutto questo secondo aspetto assume una rilevanza tutta particolare. Il gruppo che si va costituendo intende porsi al di là degli schieramenti tradizionali per portare a Novi prospettive meno legate ai partiti tradizionali. Non si tratta, come qualcuno ha voluto intendere, di ritornare ai partiti del Novecento o addirittura di ritornare alla vecchia Democrazia Cristiana o di riesumare il Partito Socialista. Che abbiano fatto il loro tempo, sono tutti d’accordo. Quello che interessa, ora, è l’elaborazione di un progetto di città che sia veramente condiviso dalla popolazione, superando schematismi e posizioni obsolete. E’ vero che molte volte gli uomini, nella politica, non cambiano: è così a destra, a sinistra, al centro, ma è altrettanto vero che c’è chi vuole mantenere immutato l’assetto del potere (di quello nazionale come di quello locale, pur su posizioni diverse) e chi vuole introdurre elementi di modifica, innovativi e condivisi. Il gruppo di cui stiamo parlando ha la volontà di diventare operativo in campo cittadino e di porsi come momento di aggregazione di chi fa e ha fatto politica attiva e di chi fa ora le prime esperienze, senza tener conto delle diverse provenienze. C’è chi ancora aderisce al PD (ed è, con altri, il caso del Consigliere comunale Biagio Zigrino, colui che ha ricevuto in assoluto il maggior numero di preferenze nelle ultime elezioni comunali), c’è ovviamente il padrone di casa Francesco Giannattasio, segretario provinciale dell’API (l’Alleanza per l’Italia che fa capo a Rutelli e Tabacci), c’è la Segretaria dell’UDC novese Gabriella De Petro con alcuni iscritti al suo partito, ci sono Vito Ziccardi, Franco Pietro, Osvaldo Repetti (tutti provenienti dalle fila dell’ex Margherita). c’è un gruppo di ex socialisti fra cui  Giampiero Daffonchio e Antonino Andronico, estremamente lucido nei suoi interventi, ci sono rappresentanti della cosiddetta società civile. Altri hanno aderito pur non essendo presenti per vari motivi.
C’è stato un dibattito serrato e al di fuori degli usuali schemi politici, mirato soprattutto all’analisi della situazione e alle prospettive per uscirne in positivo. Sottolinea Giannattasio che in tutti c’è la convinzione che a Novi ci sia una carenza di vita democratica, con scelte che per lo più vengono calate dall’alto, senza un vero confronto con la città. Questo sia nell’Amministrazione comunale, sia nel PD ( ne è la riprova il recente  rendez vous degli Stati Maggiori del partito, rigorosamente riservato). Così come c’è la consapevolezza  che la minoranza consiliare e  i partiti che la sostengono non riescano a svolgere alcun ruolo propositivo e di stimolo. Insomma, dicono i convitati, occorre uno sforzo da parte di tutti per ridare dignità anche alla politica novese, superando anche prevedibili difficoltà derivate dalla storia di ciascuno. Il primo atto – ci dicono - sarà la sottoscrizione di un documento comune fra tutti i partecipanti e aperto ai suggerimenti della  cittadinanza, cui sarà presentato in un prossimo incontro pubblico. (red)

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