martedì 6 settembre 2011

«Pronti a votarne alcune se leghisti ancora irresponsabili»
Il Terzo polo è pronto a collaborare con la maggioranza, anche votando alcuni emendamenti se però la manovra conterrà misure che la rendano più credibile di fronte ai mercati internazionali, perché così come è non va e lo dimostra anche l'allarme lanciato ieri dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Così Francesco Rutelli ha spiegato ai cronisti quale sarà la posizione dei senatori del Terzo polo in vista dell'esame della manovra in Aula al Senato.
«Siamo pronti a votare quelle misure che il richiamo del Capo dello Stato indica, seppure con la doverosa misura istituzionale propria di Napolitano - ha spiegato il leader di Api annunciando che incontrerà i capigruppo degli altri due partiti del Terzo polo per definire la linea da tenere in Aula -. Penso alla previdenza, a tagli credibili sulla spesa, all'accelerazione delle liberalizzazioni dei servizi pubblici locali, al contrasto dell'evasione fiscale. Se i leghisti insistessero nella linea dell'irresponsabilità che hanno apposto in questi giorni, noi del Terzo polo, pur senza cambiare la nostra posizione politica, siamo e restiamo all'opposizione, potremo votare alcune misure per non lasciar cadere nel vuoto il richiamo del presidente della Repubblica e per non lasciare l'Italia in mezzo ai marosi di una crisi che purtroppo è destinata ad aggravarsi».
Rutelli ha aggiunto che oggi pomeriggio, nella conferenza dei capigruppo, il Terzo polo chiederà di consentire l'accelerazione dell'esame della manovra e la conclusione del voto già domani, ma, ha aggiunto, «il problema non sono i tempi ma il merito. La manovra non appare credibile a livello internazionale, nei suoi saldi e nei suoi effetti reali, dunque è insufficiente».
Dal Terzo polo verranno perciò presentati circa 60 emendamenti con la «disponibilità a sostenere correzioni serie e strutturali alla manovra purché non si ripeta quel calderone che a luglio ha bruciato miliardi senza produrre nessun risultato. Ma se il governo non corregge il tiro - è l'allarme lanciato dal leader di Api - potremmo andare incontro al rischio default che solo dei pazzi irresponsabili potrebbero guardare in termini di  partigianeria. E io credo che il richiamo di Napolitano sia un allarme verso la mancanza di risposte da parte della maggioranza».

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