giovedì 29 settembre 2011

LETTERA APERTA DI Marco Corrini

Alla c.a. degli Onorevoli: Osvaldo Napoli, Gianni Vernetti, Marco Calgaro, Bruno Tabacci, del Presidente Nichi Vendola e del Sindaco di Firenze Matteo Renzi, che ho il piacere di conoscere per via diretta o epistolare.

Egregi Onorevoli,
io sono un Cittadino qualunque che ha il privilegio di conoscere personalmente molti di voi. Sono sempre stato molto equilibrato nei miei giudizi ma oggi vivo il dramma dell’economia nazionale col sentimento dell’uomo della strada: spaurito ed incapace di comprendere appieno ciò che sta accadendo. Non voglio entrare nel merito dell’operato del Governo e neppure mi propongo di muovere critiche alla classe politica. Apprendo dai mezzi di informazione che gli organismi economici internazionali hanno giudicato adeguati i provvedimenti presi dal Governo italiano per fronteggiare la crisi, ma basta guardare l’andamento delle Borse per rendersi conto che la fiducia nel nostro paese, espressa a livello di leadership internazionale, non trova riscontro nei mercati che impietosamente continuano a condannarci. Pare chiaro a tutti che per l’Italia, oltre a un problema congiunturale, ce ne sia uno, un ben più grave, di credibilità istituzionale e politica.
Sia chiaro che quando parlo di credibilità non mi riferisco unicamente all’operato del Governo e della maggioranza, ma a quello di tutto il sistema Politico e Giudiziario italiano, opposizione compresa; un sistema che da vent’anni è bloccato in una sorta di scellerata guerra intestina senza quartiere della quale oggi il Paese paga le durissime conseguenze.
Scrivo queste poche righe a Voi, esponenti di maggioranza ed opposizione che ho il piacere di conoscere e che stimo come persone responsabili e di grande spessore politico e professionale, per invitarvi ad abbandonare gli stereotipi di questa assurda lotta di campo e proviate a coinvolgere la parte “pensante” del Parlamento in un’opera che induca i traballanti leader di questo nostro Paese a sacrificare il proprio ego sull’altare del supremo interesse nazionale e cooperare attivamente per recuperare la fiducia degli italiani, ancor prima di quella del mondo finanziario.
Fatelo, prima che sia veramente troppo tardi.

Cordiali saluti

Marco Corrini

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