Alla c.a. degli Onorevoli: Osvaldo Napoli,
Gianni Vernetti, Marco Calgaro, Bruno Tabacci, del Presidente Nichi Vendola e
del Sindaco di Firenze Matteo Renzi, che ho il piacere di conoscere per via
diretta o epistolare.
Egregi Onorevoli,
io sono un Cittadino qualunque che ha il privilegio di
conoscere personalmente molti di voi. Sono sempre stato molto equilibrato nei
miei giudizi ma oggi vivo il dramma dell’economia nazionale col sentimento
dell’uomo della strada: spaurito ed incapace di comprendere appieno ciò che sta
accadendo. Non voglio entrare nel merito dell’operato del Governo e neppure mi
propongo di muovere critiche alla classe politica. Apprendo dai mezzi di
informazione che gli organismi economici internazionali hanno giudicato adeguati
i provvedimenti presi dal Governo italiano per fronteggiare la crisi, ma basta
guardare l’andamento delle Borse per rendersi conto che la fiducia nel nostro
paese, espressa a livello di leadership internazionale, non trova riscontro nei
mercati che impietosamente continuano a condannarci. Pare chiaro a tutti che per
l’Italia, oltre a un problema congiunturale, ce ne sia uno, un ben più grave, di
credibilità istituzionale e politica.
Sia chiaro che quando parlo di credibilità non mi
riferisco unicamente all’operato del Governo e della maggioranza, ma a quello di
tutto il sistema Politico e Giudiziario italiano, opposizione compresa; un
sistema che da vent’anni è bloccato in una sorta di scellerata guerra intestina
senza quartiere della quale oggi il Paese paga le durissime
conseguenze.
Scrivo queste poche righe a Voi, esponenti di maggioranza
ed opposizione che ho il piacere di conoscere e che stimo come persone
responsabili e di grande spessore politico e professionale, per invitarvi ad
abbandonare gli stereotipi di questa assurda lotta di campo e proviate
a coinvolgere la parte “pensante” del Parlamento in un’opera che induca i
traballanti leader di questo nostro Paese a sacrificare il proprio ego
sull’altare del supremo interesse nazionale e cooperare attivamente per
recuperare la fiducia degli italiani, ancor prima di quella del mondo
finanziario.
Fatelo, prima che sia veramente troppo tardi.
Cordiali saluti
Marco Corrini
Nessun commento:
Posta un commento