mercoledì 17 agosto 2011

Udc e Api avviano una riflessione sulla maggioranza di Milano. E per l'Italia...

Mercoledí 17.08.2011 08:00
Pisapia

Giuliano Pisapia
di Fabio Massa
Alla fine i nodi vengono al pettine. E Milano si conferma laboratorio di una politica nuova, esportabile anche nel resto d'Italia. In un primo tempo l'entrata in giunta di Bruno Tabacci, dirigente dell'Alleanza per l'Italia, non doveva essere niente più che una scelta tecnica, legata alle competenze di Tabacci, esperto di numeri, cifre, bilanci. Ora, invece, proprio dalle pagine di Affaritaliani.it, sta emergendo una svolta che rischia di essere molto significativa, se confinata nella cerchia delle mura di Milano. Epocale, invece, se è l'embrione di un nuovo progetto politico valido per la penisola.
Il primo a gettare la pietra nello stagno, muovendo le stantie acque agostane, è stato Enrico Marcora, imprenditore, ex candidato presidente della Provincia di Milano, oggi consigliere regionale. Marcora appartiene a quella borghesia illuminata e moderata che preferisce il fare al dire. E infatti, quando parla, succede sempre qualcosa. Ad Affaritaliani.it Marcora spiega che "non è un caso che io abbia pubblicamente appoggiato il gruppo dei 51, quello di Onida e di Bassetti. Insieme a me, ad appoggiare questo gruppo di persone, e quindi Pisapia, c'è stato anche Tabacci". Poi Marcora se la prende con l'unico consigliere espresso dal Terzo Polo milanese, Manfredi Palmeri, reo di aver votato contro il bilancio di Tabacci: "Dovrà rendersi conto, in un prossimo futuro, che o riflette per i fatti suoi, oppure può anche non rappresentare una parte del centro". (LEGGI TUTTO) Se non è un endorsement per il sindaco Pisapia e la sua sinistra al governo, poco ci manca.

enrico marcora manfredi palmeri

Manfredi Palmeri (a sinistra) ed Enrico Marcora
Se possibile, ancora più chiara è la posizione di Carlo Montalbetti, segretario cittadino di Api, che in un intervento ad Affari spiega: "La positiva attenzione che Marcora dedica all’avvio della giunta Pisapia è in effetti un elemento interessante per valutare ”sine ira et studio” questa nuova esperienza politica che va al di la del vecchio centro sinistra. Certamente i prossimi mesi ci diranno se lo spirito civico presente nella giunta Pisapia saprà consolidarsi ed essere uno dei punti di riferimento per la costruzione del Governo Repubblicano di cui ha urgente bisogno il Paese". (LEGGI TUTTO)  Insomma, qualcosa si sta costruendo. Anche recuperando vecchie competenze (Massetti alla guida di Atm? Sono solo rumors, ma indicano un sentiment), anche recuperando vecchie amicizie (i cattolici disillusi dal Pdl), ma soprattutto facendone di nuove (leggasi parte di Futuro e Libertà). Una cosa è certa: secondo quanto può riferire Affaritaliani.it contro Manfredi Palmeri e contro la sua opposizione alla giunta Pisapia, si stanno schierando un po' tutti, da Pierluigi Mantini a Savino Pezzotta. Sono tutti furiosi perché quel voto contro al bilancio, oggi pesa più di un macigno sulle scelte future del Terzo Polo. Che, in attesa di indicazioni dalla Capitale, non si preclude la possibilità di virare a sinistra. Resta da capire se un appoggio esterno al governo della città possa conciliarsi con la grande diversità delle forze in campo. In fondo, su moschea, centri sociali e patrocinio al Gay Pride, qualche problema di fondo potrebbe permanere.

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