domenica 24 aprile 2011

RIFLESSIONI DI PAOLO CORVAROLA

    • Caro Francesco, scrivo alcune considerazioni su questo tuo spazio. Eventualmente, visto che temo di fare "disastri" informatici, passa quanto sto per scriverti direttamente tu sul sito di Alleanza per l'Italia Novi Ligure, e poi in futuro potrei pensarci io. Ciò che ti metto è un riassunto di storia politica e istituzionale italiana dal 1947 (guarda caso l'anno in cui sei nato tu) ad oggi, sottolineando i momenti fondamentali e il contesto che hanno portato l'Italia all'attuale mancanza di faro politico equilibrato.

      " Dopo l'assurda e infelice scelta, voluta dal regime mussoliniano, di far entrare l'Italia in guerra il 10 giugno 1940, scelta che il nostro Paese ha pagato con la sua minorità internazionale per tutti gli anni a venire, si è compiuta successivamente un'altra scelta, dettata sicuramente dal contesto esterno, questa volta meditata e congrua, capace di influire positivamente per sessant'anni di storia repubblicana; la scelta di campo. Il campo occidentale, atlantico, scelta che ha rotto, ma non poteva essere altrimenti, l'unità antifascista, e provocato quel dualismo che per quarantacinque anni ci ha tenuto compagnia: Tesi - Occidente, Antitesi - Oriente.
      In questa esiziale opzione, voluta dall'esecutivo di De Gasperi nel maggio 1947, si sono poste le basi per il progresso e la ricostruzione del Paese e tutti i successivi sviluppi. Ma si sono anche poste le basi per quella futura Sintesi che doveva superare il dualismo suddetto, fonte a sua volta di una nuova Tesi e nuova Antitesi. Questa fase potrebbe essere quella odierna, e la Tesi potrebbe essere offerta da Alleanza per l'Italia. Anche nella realtà di Novi Ligure.
      Tutto è dialettica. Anche la politica.
      E' stato movimento dialettico il severo governo democristiano degli anni Quaranta - Cinquanta, il cd. "Centrismo", capace di rimettere l'Italia in piedi e ricostruire economicamente il Paese, ancora pieno di odi ideologici e macerie, ma pronto ad accogliere la più matura ed equilibrata Costituzione occidentale. Gli errori di quella DC, per esempio la sinistra "Legge Truffa" del 1952 - 53, non hanno impedito un "progresso senza avventure", proseguito lungo tutti gli anni cinquanta fino agli anni Sessanta, matrice del celebre miracolo economico. E le forze progressiste, inizialmente frontiste, hanno cominciato pure loro a evolversi, il PCI intraprendendo un faticoso ma irreversibile cammino di autonomia da Mosca, e il PSI, un cammino altrettanto difficile, poichè costellato da scissioni e riunificazioni, teso alla sua accettazione internazionale come matura forza democratica.
      La tappa successiva e inevitabile è stata il centro - sinistra, esemplato da figure emblematiche, Moro, Fanfani, Rumor, Nenni, progresso e riforme per tutto il Paese, piani e garanzie per tanti, se non per tutti, economia pubblica riequilibratrice, massima occupazione, innalzamento del tenore di vita, tecnologia, prime riforme serie anche per il Mezzogiorno. Gli anni Sessanta e Settanta, insomma. Il PCI condanna l'intervento a Praga e prende progetti per un futuro "occidentale". Si fronteggiano tutto sommato nel benessere le prime avvisaglie della crisi dei Settanta, leggi "l'Autunno caldo", le bombe, l'eversione, il caro-petrolio, il terrorismo. I conti cominciano a non tornare più. Agitazioni, cortei, attentati, sangue, ma anche riforme, diritto di famiglia, divorzio, aborto. La Dc tiene il timone, il PCI si svincola col grande Berlinguer dall'Ottobre e proclama l'Eurocomunismo. Si supera anche in senso dialettico quello che sembra il momento più drammatico, l'omicidio di Aldo Moro, evitando la capitolazione dello Stato. E' in questo frangente, 1978, che emergono le particelle che portano al contemporaneo squilibrio istituzionale.
      Personalità oscure o deviate (leggi P2) manovrano partiti governi istituzioni. Intendono riprendere il controllo del Paese, per evitare le fughe dei Settanta. Il Paese tecnologico e ormai terziarizzato offre questa possibilità nel consumismo che giustamente Pasolini aveva demonizzato, e nella proprietà possibilmente addensata dei mezzi di comunicazione di massa. Ne viene fuori la penultima fase della nostra Repubblica, il decennio craxiano, gli anni Ottanta, disimpegno, edonismo, individualismo, ma anche sviluppo della piccola e media impresa che contribuisce a fare dell'Italia il sesto Paese del mondo occidentale. La Dc è forte ma anche fragile ("turatevi il naso ma votate DC"), il PSI viene ritenuto la sola plausibile terza via, gli altri del Pentapartito coprono questo progetto di controllo delle menti, facendo credere che il Paese fosse tornato alla prosperità dei Sessanta. Contemporaneamente, il declino del modello sovietico porta al forte ridimensionamento del PCI.
      Il Crollo del Muro, la fine del bipolarismo mondiale, l'89 cambia le cose e scoperchia il vaso di Pandora delle distorsioni della politica italiana. Corruzione, mafia, deviazioni, tangenti , Milano da bere. Fine della DC, del PCI, del PSI, del Pentapartito. Sintesi del precedente dualismo. Fine di un mondo, probabilmente di una Repubblica.
      Qual'è la nuova Tesi che emerge dal ricongiungimento dialettico precedente? Silvio Berlusconi. Ed è una Tesi risultato della Sintesi fra il buono e il brutto degli ultimi cinquanta anni. La verità non sta tutta dalla parte di Berlusconi. Come in quella dei suoi avversari. La verità sta dialetticamente nell'incontro della sua Tesi e dell'Antitesi altrui. L'odio attuale, la contrapposizione è stata favorita anche dai suoi eccessi manichei e intimidatori.
      E' in questa nicchia, dialettica, ma non manichea, che si deve inserire Alleanza per l'Italia. Superare Berlusconi per un futuro per tutti, nel rispetto di tutti. E non solo di conservatori e progressisti."


      AUGURI FRANCESCO
  • Francesco Giannattasio
    • Ciao Paolo invita gli amici a iscriversi al Alleanza per l'Italia di Alessandria

  • Paolo Corvarola
    10  per portare il paese nella NATO cominciarono subito dopo la fondazione del trattato Atlantico, e videro il favore di tutte la Amministrazioni USA, da Truman a Reagan, passando per Eisenhower e Nixon, per Kennedy e Carter. Sempre in chiave antisovietica ci fu la realizzazione di basi militari strettamente collegate agli interessi americani, soprattutto al confine con l'Armenia sovietica (zona dell'Ararat) e con la Siria (Diyarbakir). Già allora si intuivano disordini nel Caucaso e la Turchia poteva arginarli.
    • E poi la questione islamica. La Turchia è stata spesso considerata il paese islamico più progressista e l'esempio del fondatore del paese moderno erede dell'antico e desueto impero ottomano, e cioè Kemal Ataturk, con le sue avanzate riforme in senso laico, sta a dimostrare l'attrazione di tanto Occidente (America compresa) per la Turchia.
      Non si può altresì negare che tutta la storia della Turchia è legata al nostro continente. Le antiche civiltà anatoliche, le colonie greche dell'Asia Minore, le città romane, la civiltà cristiano - bizantina, lo stesso avvento islamico - ottomano non possono prescindere dall'Europa, in particolare lo snodo cruciale rappresentato da Istanbul, l'antica Bisanzio e Costantinopoli, città che ha fatto la storia e i contatti fra Occidente e Oriente.
      Da ultimo, l'economia e la cultura; milioni di turchi in Europa (soprattutto in Germania) per lavoro, conoscenza più spiccata rispetto al passato di un paese affascinante.
      Tra questi ammiratori della Turchia mi ci metto anch'io.
      Riguardo all'aspetto religioso, occorre assecondare gli sforzi laici di quel paese; è ovvio che gli estremisti stanno anche là, ma non mi sembra evidente la spinta integralista turca, come lo è invece in altri paesi islamici. E' molto più significativa la spinta strategica che vuole gli USA favorevoli all'ingresso della Turchia in Europa; con essa, anche per ragioni economico - finanziarie, gli Stati Uniti possono controllare con più probabilità di successo l'integrazione europea e impedire le fughe in avanti di quella che ormai è la seconda area economica del mondo occidentale, vera e propria antitesi, con l'Euro, dello strapotere del Dollaro. In questo senso, si potrà negoziare l'ingresso turco in Europa.
      Concludendo, e fatte queste premesse, il Paese erede degli Ottomani in Europa ci può stare

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