sabato 4 dicembre 2010

Campagna adesione ALLEANZA PER L'ITALIA 2010 - 2011

REGOLAMENTO
 
Articolo 1
La campagna di adesione  ad  Alleanza per l’Italia  è improntata a criteri di trasparenza. L’adesione al movimento prevede l’adesione al Manifesto per il cambiamento e il buongoverno, ai principi e al codice etico e alla dichiarazione sulla laicità di Alleanza per l’Italia. 
 
Articolo 2
Possono aderire ad Alleanza per l’Italia tutti i cittadini italiani e stranieri che risiedono in Italia e che possiedono un’età maggiore di 16 anni.
 
Articolo 3
L’adesione  ad Alleanza per l’Italia è individuale. Al momento della richiesta di adesione  si autorizza Alleanza per l’Italia al trattamento dei dati personali secondo quanto previsto dal Decreto legislativo 30 giugno 2003 n. 196 in materia di protezione dei dati personali.  
 
Articolo 4
Le domande di adesione, utilizzando i moduli numerati predisposti dal direttivo nazionale, sono controfirmate dall’incaricato di Alleanza per l’Italia, che attesta la data di ricezione, annota gli estremi del documento di identità dell’aspirante aderente e rilascia ricevuta della richiesta di adesione e della quota versata. L’adesione  avviene mediante la sottoscrizione del modulo di adesione  e il ritiro della tessera.
 
Articolo 5
La quota di adesione è stabilita dal coordinamento regionale con una contribuzione minima di € 10,00 destinata a livello nazionale. 
 
Articolo 6
Ogni persona può aderire presso il coordinamento regionale, provinciale o comunale competente per  territorio. 
 
Articolo 7
Presso ogni coordinamento regionale, provinciale e  comunale è costituito un Ufficio Adesioni che ha il compito di promuovere, organizzare e coordinare  la campagna di adesione garantendo adeguata pubblicità. Il direttivo nazionale assume le funzioni di Ufficio Adesioni Nazionale. Gli Uffici Adesioni Regionali sono nominati dal direttivo nazionale, gli Uffici Adesioni Provinciali sono nominati dal coordinamento regionale competente per territorio e gli Uffici Adesioni Comunali sono nominati  dal coordinamento provinciale competente per territorio.
 
Articolo 8
Il direttivo nazionale può riconoscere autonomia nella campagna di adesione ad associazioni autonome o a laboratori tematici che ne facciano richiesta. In caso di riconoscimento l’associazione costituisce un ufficio adesione  che ha dipendenza diretta dall’Ufficio Adesioni Nazionale di Alleanza per l’Italia.
 
Articolo 9
Non è consentito il rilascio della tessera a persone che siano iscritte ad altri partiti o aderiscano a gruppi di altre formazioni politiche all’interno di organi istituzionali elettivi. 
 
Articolo 10
La campagna di adesione 2010/2011 terminerà il 30 novembre 2010. Le domande presentate dopo il 30 novembre 2010 sono trasmesse entro 15 giorni all’Ufficio Organizzativo Nazionale per il loro accoglimento.
 
Articolo 11
Tutte le domande di adesione devono essere esaminate dall’Ufficio Adesioni Provinciale che entro 15 giorni dal ricevimento deve comunicare all’aspirante aderente l’eventuale ricusazione. In caso di ricusazione l’aspirante aderente può proporre ricorso all’Ufficio Adesioni Regionale competente entro 10 giorni dall’avvenuta comunicazione di rigetto della sua richiesta di adesione. L’ufficio Adesioni Regionale si deve esprimere entro 10 giorni dal ricevimento del ricorso.
 
Articolo 12
Per ogni richiesta di adesione vanno versate dall’Ufficio Adesioni Regionale al tesoriere nazionale €10,00. Le somme maggiori incassate sono suddivise tra i diversi livelli con delibera del coordinamento regionale. 
 
Articolo 13
L’ufficio Adesioni Nazionale approva, entro il 31 dicembre 2010 gli elenchi  degli aderenti per ogni singola provincia. È compito degli Uffici Adesioni Regionali trasmettere entro il 10 dicembre all’Ufficio Adesioni Nazionale gli elenchi degli aderenti divisi per provincia.
 
Articolo 14
L’ufficio adesioni di ogni livello garantisce l’applicazione del presente regolamento.  
 
Articolo 15
L’ufficio organizzativo nazionale si riserva la facoltà di emanare circolari esplicative del presente regolamento. 
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Scarica questo file (adesione_2010-11.pdf)Regolamento adesione

venerdì 3 dicembre 2010

E' nato il terzo polo

Cari amici, brindo alla costituzione formale del Nuovo Polo. L’accordo tra Fini, Casini, Rutelli e Lombardo è il naturale punto di arrivo dell’azione incominciata da API a Parma e mi auguro sia quanto più duraturo possibile. Ieri ho ascoltato con interesse l’intervento di Rutelli ad Annozero, un intervento che, per la prima volta, mostra agli Italiani che l’alternativa al bipolarismo finalmente esiste. Quello che ancora non esiste sono i programmi ma sono certo che, risolto il problema aggregativo, vi si porrà rapidamente rimedio.
Proprio in tema di programmi, prendo spunto dalla trasmissione di ieri per collegarmi a quanto affermato dall’On. Castelli relativamente alla cronica mancanza di fondi che caratterizza la macchina pubblica in questo periodo storico. Concordo con Rutelli quando afferma che i tagli a 360 gradi non sono risolutivi e anzi risultano deprimenti sia in termini di servizi che di economia del Paese. Poiché tuttavia appare chiaro a tutti che occorre trovare nuove risorse e limitare gli sprechi, l’azione del Nuovo soggetto politico dovrebbe concentrarsi più chiaramente sull’argomento, individuando i tagli selettivi da attuare e prendendo una decisa posizione in tale senso.
Al riguardo, come modesto contributo, vorrei evidenziare quanto segue:

In Italia ci sono 144 Consigli provinciali con in media 50 Consiglieri ciascuno, tale Istituzione è da sempre e da tutte le forze politiche giudicata assolutamente inutile ma viene mantenuta in piedi per ragioni di poltrone. L’abolizione delle Province porterebbe, di soli emolumenti ai Consiglieri, ad un risparmio secco di 350 milioni di Euro l’anno senza per questo toccare i lavoratori dipendenti delle Province che potrebbero continuare a svolgere il loro compito alle dipendenze del Comune Capoluogo di Provincia.

Il nostro sistema bicamerale è formato da Camera e Senato che si palleggiano i provvedimenti legislativi per tempi a volte indefiniti. Si potrebbe abolire il Senato eliminando in un sol colpo 360 Senatori circa  con un risparmio netto annuo per le casse dello Stato pari a 200 milioni di Euro (per difetto).
Il compito del Senato potrebbe benissimo essere svolto dai Presidenti di regione e dai Sindaci dei Comuni Capoluogo (già pagati dallo Stato per il loro ruolo) e potrebbe divenire di carattere consultivo lasciando alla Camera l’approvazione definitiva delle Leggi ed eliminando i ripetuti passaggi dei provvedimenti da un ramo all’altro del Parlamento (maggiore flessibilità Istituzionale)

Oggi abbiamo 21 Consigli Regionali con 60 consiglieri ciascuno, pagati mediamente 13500 Euro netti al mese (25.000 Lordi) che si potrebbero ridurre tranquillamente a 6000 (11.000 lordi) senza per questo mandare in malora i Consiglieri o costringerli a mendicare un piatto di minestra, con un risparmio netto di 210 milioni annui.

Lo stesso provvedimento potrebbe essere adottato per gli emolumenti degli Onorevoli Deputati che potrebbero essere portati ad un livello, comunque degno, di 8000 Euro netti mensili con un risparmio per le casse dello Stato pari a 200 milioni di Euro.

Occorre poi considerare che gli Enti Locali, spendono complessivamente circa 1,3 miliardi l’anno in consulenze che spesso altro non sono che strumenti per dare denaro a parenti ed amici dei politici.
Pur non negando che il ricorso ad una consulenza da parte di figure con particolare competenza tematica sia spesso indispensabile, mi rifiuto di credere che nell’ambito dei dipendenti del complesso delle Amministrazioni locali italiane non esista qualcuno che abbia la specifica competenza ricercata. Magari questo qualcuno è dipendente di altre amministrazioni ma nulle vieta di ricorrervi contribuendo semplicemente a pagare il suo stipendio mensile. Ciò considerando, è facile prevedere che l’utilizzo di competenze interne alla PA permetterebbe di risparmiare almeno 1 miliardo di Euro l’anno senza incidere sulla qualità dei servizi.
  
Quanto sopra permetterebbe di realizzare un risparmio di spesa totale di circa 2 miliardi di Euro, cifra alla quale si potrebbe aggiungere un altro miliardo se poi ci decidessimo finalmente ad intervenire sulle Auto Blu (intervenire, non limitarsi a parlarne come si è fatto fino ad ora).
Si tratta di 3 miliardi di Euro, 6000 miliardi delle vecchie lire, ottenuti senza tagliare un solo posto di lavoro dipendente e senza limitare il funzionamento delle Istituzioni.
Sempre ricollegandomi ad AnnoZero di ieri mi chiedo: quanti rotoli di carta igienica per le scuole si potrebbero comperare con 3 miliardi di Euro ???
Ovviamente, accanto a questi temi, trovano spazio e materia di dibattito quelli più comunemente risaputi: l’abolizione (di fatto e non solo sulla carta) degli Enti inutili e il controllo (vero) sistematico dei finanziamenti Statali ed europei al sistema privato e pubblico e quant’altro sovvenga al lettore.
Siamo tutti consapevoli che il sistema clientelare della partitocrazia italiana ha portato alla creazione di numerosi posti di lavoro pubblici assolutamente inutili, parassitari e motivati da ragioni squisitamente elettorali. Resta il fatto che oggi non si può pensare di eliminare questi posti di lavoro con un colpo di spugna senza creare un rilevante problema sociale. Dobbiamo pertanto reindirizzare questi lavoratori in settori in fase di sviluppo nei quali possano essere produttivi per lo Stato del futuro. Nel contempo dobbiamo risolvere la cronica crisi economica dello Stato recuperando denaro dagli sprechi e tagliando l’unico ramo che si può sicuramente potare senza rovinare la pianta: l’eccessivo costo della politica anche se comprendo che si tratta di una scelta dolorosa.

Su questi temi mi piacerebbe vedere impegnato il Nuovo Polo, per dimostrare che c’è veramente la volontà di moralizzare la Politica, di cambiare l’Italia e renderla più equilibrata e funzionale.

Cordiali Saluti

M

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