mercoledì 9 giugno 2010

Elementi biografici su Angelo Bellato: un protagonista della vita politica alessandrina

di Umberto Lucia

Angelo Bellato nacque a Vittorio Veneto il 28 settembre 1900, figlio di Fausto, artigiano che costruiva e riparava carrozze, e di Adele Zilli. Angelo frequentò le scuole tecniche per ragionieri a Treviso e, a causa delle modeste condizioni economiche familiari, iniziò molto presto a lavorare rinunciando a continuare gli studi universitari. Aderì giovanissimo all'Azione Cattolica dove continuò la sua attività di aiuto sociale sino alla morte. Nell'ottobre 1917, a seguito della disfatta di Caporetto, le condizioni economiche della sua famiglia peggiorarono, dovendo così trasferirsi a Torino, dove morì la sorella di Angelo, Mary, vittima della pandemia della "spagnola". Il padre trovò occupazione presso l'azienda "Pininfarina", mentre Angelo si impiegò presso la sede locale della Banca d'Italia. In quegli anni entrò nella San Vincenzo, aderì al movimento dei popolari, legandosi particolarmente al gruppo di Gioachino Quadrello, segretario generale dell'Unione del lavoro, ed avendo contatti diretti con Carlo Trabucco, con Gian Cesare Bertone, segretario del Sindacato dipendenti dello Stato, con Renato Vuillermin e con Saverio Fino, esponenti del Partito Popolare Italiano, e, soprattutto, con Carlo Torriani, presidente del Consiglio Regionale Piemontese dell'Azione Cattolica, che fu per lui riferimento ed amico per tutta le vita. Infatti, nel 1924 fu trasferito alla filiale della Banca d'Italia in Alessandria, dove ritrovò proprio Torrioni, allora segretario provinciale del Partito Popolare Italiano e direttore del settimanale cattolico "La libertà": con lui iniziò il suo definitivo inserimento nella vita politica. Svolse azione sindacale e fu attivo nel movimento cooperativistico provinciale. Nello stesso 1924 conobbe l'opera educativa del canonico don Stornini, collaborando all'animazione e alla organizzazione del Circolo "Fede e Azione", di cui divenne presidente. Dal 1932 al 1936 fu presidente provinciale della Gioventù dell'Azione Cattolica. Nel 1934 si sposò con Clara Mantelli con cui ebbe cinque figli. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, Bellato collaborò con il prefetto Punzo nel ripristino della normalità, dedicandosi parallelamente anche alla riorganizzazione delle forze cattoliche nella Democrazia Cristiana, di cui era divenuto segretario provinciale. Nel 1946 fu candidato al primo Parlamento della Repubblica, e fu eletto deputato alla Costituente per il Partito Cattolico nella circoscrizione Alessandria-Asti-Cuneo. Nel 1948 fu poi eletto deputato alla prima legislatura nella stessa circoscrizione e aderì al gruppo dei parlamentari degasperiani con più salde radici popolari. Accettò anche la candidatura alle elezioni amministrative della città divenendo consigliere comunale per 17 anni. Negli anni '70 Angelo Bellato abbandonò la politica attiva.
Morì in Alessandria il 30 giugno 1985

Bibliografia
Archivio Centrale dello Stato, Ministero Interni, Direzione Generale P.S., Div. AA.CC.RR., cat. G la, I vers., busta 35, fasc. 367, sottofasc. 4
Rangone B., 1985 (6 luglio), Angelo Bellato, La voce alessandrina, n. 27
Ratti G., 1985-1986, Ricordo di Angelo Bellato, Quaderno dell'Istituto per la storia della Resistenza di Alessandria e Asti, n. 16, a. VIII, pp. 245-246
Pansa G., 1967, Guerra partigiana, Laterza, Bari, pp. 15, 25

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